VIAREGGIO. Il MoVimento 5 Stelle di Viareggio ha presentato lo scorso lunedì 8 aprile, con numero di protocollo 0021403 A, le osservazioni al nuovo piano della telefonia approvato con Delibera commissariale n. 43 del 21/03/2013.

“Purtroppo, dato anche lo scarso preavviso, poche altre forze politiche si sono interessate all’argomento, che invece tocca tutta la città molto da vicino”, si legge sul sito del Movimento. “Il MoVimento 5 Stelle, al contrario, segue a Viareggio questo tema fin dal 2009, quando il piano della telefonia fu presentato ed approvato in consiglio comunale, dove noi abbiamo sempre partecipato, seppur come semplici cittadini.

“A tale evento segui un incontro dedicato sull’elettrosmog tenuto dal dottor Turco, che si è occupato proprio della redazione del piano e dal dottor Levis, primo in Italia a dimostrare la correlazione tra insorgenza di tumori al cervello ed uso del telefono cellulare.”

La prima contestazione portata a detto piano è proprio inerente ai tempi disponibili per la presentazione delle osservazioni. “Il precedente piano prevedeva infatti 45 giorni dalla pubblicazione per la presentazione delle stesse, quando oltretutto la presentazione del piano da parte della ditta incaricata dalla redazione è avvenuta il 3 aprile, solamente cinque giorni prima dal termine della presentazione delle osservazioni, fissato appunto all’8 aprile.”

Si configura, poi, la “non corretta applicazione dell’articolo 9 della legge regionale 49/2011, in quanto non c’è stata informazione preventiva, non c’è stata la partecipazione della popolazione, non c’è stata la formazione di un Gruppo Tecnico di Valutazione con rappresentati di comitati e cittadini, non c’è stata una trasparenza adeguata”.

In generale comunque, il filo conduttore di tutte le osservazioni è quello della mancanza del rispetto del “principio di precauzione” di cui alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea sezione 5 Articolo III-233 comma 2:

“La politica dell’Unione in materia ambientale mira a un elevato livello di tutela, tenendo conto della diversità delle situazioni nelle varie regioni dell’Unione. Essa è fondata sui principi della precauzione e dell’azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente e sul principio «chi inquina paga».”

Dalla relazione previsionale di ricaduta si apprende infine che vi sono molte installazioni che provocano una ricaduta su edifici circostanti superiore ai 4 V/m (anche se ai piani più alti delle abitazioni ed in casi isolati). Si chiede che ci sia una modifica di altezza e/o di tecnologia e/o di posizione delle radianti che riesca ad abbassare il valore massimo a cui è sottoposta la popolazione a un valore non superiore a 3 V/m o inferiore.

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